sabato 14 luglio 2012

...Esempi storici di Design...

Spremiagrumi Juici Salif disegnato da Philippe Starck per Alessi

Juicy Salif


Il prodotto più innovativo inserito nel catalogo Alessi, disegnato dall'americano Philippe Starck é un semplice spremiagrumi, dal look sconvolgente creato nel 1990. Lo spremiagrumi Juicy Salif  disegnato da Philippe Starck per Alessi è prodotto con resina termoplastica, in fusione di alluminio lucido, è alto circa cm 15,8 e largo cm 11,6. Lo stesso disegnatore, si dice che abbia creato questo spremiagrumi durante una vacanza in Italia.

http://www.topnegozi.it/blog/spremiagrumi-juicy-salif-disegnato-da-philippe-starck-per-alessi.html

Scimmietta Zizi' realizzata da Bruno Munari



Progettata nel 1952 e prodotta da Pigomma. Premiata con il 1°Premio Compasso d’Oro nel 1954. “Era nata da poco la gommapiuma con la quale venivano realizzati materassi e imbottiture varie. Un giorno un dirigente della Pirelli mi chiede: – Che cosa si può fare con la gommapiuma oltre che materassi? Mi feci dare alcuni campioni di questo nuovo materiale e cominciai una sperimentazione per capire quali altre cose si potevano progettare in modo che l’oggetto progettato fosse coerente col materiale e con le sue qualità. La qualità più evidente si manifestava attraverso il tatto. Un qualunque pezzo di gommapiuma, manipolato da un bambino, comunica la morbidezza, l’elasticità del materiale che sembra vivo e che, a un bambino, fa venire in mente la stessa sensazione che si prova a tenere in braccio un gattino o un piccolo animaletto. Provai quindi a pensare a dei giocattoli realizzati in gommapiuma e, logicamente mi interessai dell’aspetto tecnologico sul come si fa a costruire oggetti in gommapiuma, come deve essere lo stampo, cosa si può inserire nel materiale per permettere una eventuale manipolazione dell’oggetto e, perfino, se non era possibile anche dare un odore gradevole al giocattolo. Dopo varie prove nacque questo gatto (e successivamente la scimmietta Zizì) che aveva al suo interno uno “scheletro” di filo di rame per poterlo piegare e metterlo in posizioni diverse. I baffi del gatto Meo erano di nailon. Bruno Munari da “Codice Ovvio”, Einaudi

http://www.educational.rai.it/lezionididesign/oggetti/GIOCATTOLOSCIMMIAZIZI.htm

Poltrona Barcellona



La Poltrona BARCELONA CHAIR di Mies Van Der Rohe è costruita con una struttura in trafilato in acciaio piatto cromato. Le cinghie di sostegno sono in cuoio e sono dello stesso colore del rivestimento. Sedile e schienale sono imbottiti e ricoperti in pelle a riquadri fissati con bottoni.
Non è sfoderabile.Una barra d'acciaio a forma di X costituisce la struttura di base, mentre 9 nastri d'acciaio costituiscono il supporto per la seduta e lo schienale.
Tutte le finiture richiedono la lavorazione manuale, rispecchiando il pensiero del designer che disegnava volontariamente mobili non adatti alla produzione in serie.


http://www.classicdesign.it/productDetails_lng-0-product-20-category-2-Poltrona%20Barcelona%20Chair%20Poltrone%20design.html


Poltrona WASSILY



E’ la prima sedia mai realizzata in tubo d’ acciaio. Nel 1925 Breuer, studente del Bauhaus, compro’ la sua prima bicicletta, una Adler. Pedalando , medito’ sulla leggerezza e resistenza del tubo della bicicletta: perche’ non usarlo per costruire mobili? Breuer, con l’ aiuto di un idraulico per le saldature, fece i primi esperimenti con l’ alluminio , poi uso’ l’acciaio. Con grande ansia porto’ il prototipo di una poltrona al pittore Wassily Kandiski, che la lodo’e la adotto’ nella sua casa. Da allora, la Wassily, cosi chiamata in omaggio a Kandiski, è sempre rimasta in produzione.  


http://www.ibfor.com/Dettaglio-Prodotti/id:55/


La radio Brionvega ts522



C'era una volta un mondo grigio e squadrato, tutto un bianco e nero, poi è arrivata la rivoluzione delle forme, l'invenzione del colore. Brionvega.
Una delle più straordinarie avventure dell'innovazione e del design nel grande fermento industriale, creativo e culturale dell'Italia del dopoguerra e del boom. Il radioricevitore portatile ts 522, il radiofonografo rr 126, il TV portatile Algol, sono figli di una filosofia costruttiva unica e distintiva, basata su affidabilità e facilità d'uso, durata e bellezza, tecnologia e design, ergonomia e vivacità cromatica.
Così il marchio Brionvega è nato prima nelle case, poi nei musei, infine nel mito.
È un'eredità importante che chiede da una parte rispetto del passato, dall'altra una visione orientata al futuro, come esige un mondo sempre più tecnologico.
Questa sfida è la mission della società BV, che oggi fa suo lo spirito Brionvega, per dare nuova vita ai grandi classici del marchio. La forma resta, inalterata nella sua bellezza, la sostanza tecnologica si aggiorna. Il mito continua.


Doney



Doney, il famoso televisore portatile Brionvega progettato da Marco Zanuso e Richard Sapper, è proposto in una rinnovata versione elettronicamente aggiornata che mantiene però invariate le forme e i colori originali. Oggetto storico, Doney è stato insignito nel 1962 del prestigioso premio 'Compasso d'Oro' per l'innovativa soluzione concettuale e formale, di grande compattezza stilistica. La tipica forma 'a dado arrotondato', che lo rende ancora più maneggevole e pratico da trasportare, la lente salvavista, il maniglione in metallo cromato, l'originalità nel raggruppamento delle componenti interne e l'uso di una scocca portante in materiale lavabile rendono Doney un televisore assolutamente unico nel suo genere. Grazie al design raffinato e alle forme ricercate, Doney di Brionvega è un elegante complemento d'arredo di grande attualità; per i cultori del design e gli amanti delle cose belle.
Il nuovo modello è caratterizzato da tecnologie di ultima generazione: cinescopio black matrix, sintonia a sintesi di frequenza digitale, altoparlante a banda larga, 100 programmi memorizzabili, TXT con 8 pagine di memoria, ingresso video SCART, SVHS, A/V, telecomando ergonomico multifunzione. Doney è disponibile nei colori classici arancio sole, bianco neve e nero notte


http://www.brionvega.tv/index_it.php



Posacenere cubo di Munari


Uno degli oggetti più noti e geniali di Munari è il posacenere cubo. Da non fumatore il progettista crea uno dei posaceneri più funzionali esistenti. La lamina metallica inclinata, che va inserita nella struttura cubica del posacenere, crea una fessura che permette di raccogliere cenere e mozziconi. La lamina estraibile per la pulizia dell' oggetto, peraltro molto capiente, inibisce l' uscita del contenuto durante gli spostamenti.

http://www.educational.rai.it/lezionididesign/oggetti/POSACENERECUBO.htm


Gold Marylin Monroe, Andy Warhol








L’attività artistica di Andy Warhol, esponente della pop art, conta tantissime opere che produceva in serie con l'ausilio dell'impianto serigrafico.
Tra le opere più famose di Warhol , diventate delle icone, sono molto interessanti i ritratti di Marilyn Monroe. La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti) come nel caso dei ritratti di Marilyn Monroe.




I Feltri by Gaetano Pesce




I Feltri è una poltrona progettata dal designer italiano Gaetano Pesce e prodotta dall'azienda italiana Cassina dal 1987. Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più rilevanti del XX secolo fa parte della collezione permanente del MoMa di New york e del Triennale Design Museum.
La poltrona è caratterizzata da una struttura portante in feltro il quale è stato imbevuto di una resina termoindurente a base di poliestere. Il risultato è una struttura costituita da un unico materiale portante presente in pezzo unico ma che cambia i suoi comportamenti meccanici a seconda dell'area di interesse.. La poltrona è rivestita per aumentarne il comfort: un materassino in tessuto trapuntato imbottito con ovatta di poliestere.





Up Chair 






La serie Up è un esempio lampante della capacità di Pesce di incorporare significato e tecnica in oggetti artistici e utili.
Per molti versi, questa tecnologia “gonfiabile” capovolge la fissazione sui “gonfiabili” che prevaleva allora. Mentre i colleghi di Pesce in tutto il mondo creavano
infinite variazioni del pallone (oggetti gonfiabili che consistevano meramente in
membrane sostenute dall’aria), Pesce fu il primo a creare una massa gonfiabile.
Questa operazione quasi alchimistica è sbalorditiva sia per innovazione che per
la fondamentale semplicità dell’osservazione che l’ha ispirata. La rianimazione
della poltrona per esposizione all’aria è miracolosa.





Michetta






Le Michette non sono mai uguali, anche quando vengono fatte con stampi: in lievitazione e in cottura prendono sempre forme diverse. Meritalia propone la Michetta come sistema di elementi componibili, prodotto in serie con processi industriali, ma che sarà sempre diverso, per composizione, proprio come le michette. La varietà delle composizioni per semplice aggregazione dei singoli pezzi scelti, in modo libero e personale, senza alcuno schema precostituito e senza limiti, è il punto forte di questo modello disegnato da Gaetano Pesce. La morbidezza della seduta è garantita da un sistema di molleggio posto alla base e dalle proprietà dei materiali impiegati per realizzare l’imbottitura: il poliuretano espanso e l’ovatta sintetica.




Chair by Ettore Sottsass

La East Side Lounge Chair disegnata nel 1982 è una seduta comoda ed ampia, dalle linee inusuali e colori sgarcianti. In varie finiture tra cui versione pregiata in pelle scamosciata e acciaio smaltato.



Olivetti Valentine




Olivetti Valentine è una macchina per scrivere della Olivetti nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass. Caratteristica principale della Valentine, ripresa molto chiaramente anche dalla campagna pubblicitaria, è la trasportabilità della macchina che, a differenza delle precedenti, non aveva una valigetta esterna in cui chiuderla, ma era essa stessa la valigetta: la parte posteriore della macchina è stata progettata come "chiusura" della valigetta, comprensiva della maniglia, mentre l'unica parte esterna è un guscio-scatola, in ABS, capace di proteggerla da qualsiasi colpo e ben fissato alla macchina grazie a due sicure di gomma laterali.





Abat-Jour di B&B Italia



 Una lampada dalle forme intramontabili viene elaborata e riproposta con il nome “Abat-Jour” da B&B Italia. E’ il grande maestro del design italiano, Ettore Sottsass, che riesce a trasformare un oggetto che deriva dal passato, in un prodotto dall’estrema modernità. L’originalità e nell’innovativo e insolito uso dei materiali. Una base in ceramica e un paralume in vetro soffiato. Binomio raro e audace che ottiene un risultato sorprendente. L’abbinamento creativo viene stimolato, ulteriormente, dal gusto dei colori tipico di Sottsass. Il basamento giallo acceso con cavo rosso o il basamento nero con cavo verde, vengono uniti al paralume nero, creando insoliti accostamenti dal gusto sofisticato.



Sedia Hill House by Charles Rennie Mackintosh




Questa celebre sedia, stretta ed alta, fu pensata da Mackintosh più con intenti decorativi che strettamente funzionali. Era destinata, insieme ad una gemella, alla camera da letto della casa "Hill" di proprietà dell'editore Walter W. Blackie a Helensburgh, non lontano da Glasgow, che l'architetto progettò nel 1902. Le due sedie in legno nero ebanizzato sono ancora lì, e resta intatto l'effetto originale che provocano, spiccando sulle pareti totalmente bianche.
La "Hill House" viene considerata un'opera fondamentale di Mackintosh, perché dimostra lo straordinario talento visionario e precursore del maestro che - lontano da scontate retoriche liberty - si esprimeva attraverso nuove linee rigorose e stilizzate, nella ricerca funzionalista che avrebbe impegnato - ma soltanto anni dopo - le fervidi menti del Bauhaus.




Sedia ARGYLE MACKINTOSH



Sedia con struttura in frassino tinto nero a poro aperto con sedile imbottito rivestito in stoffa o in pelle. cm. L. 54 P. 48 H. 137



Rietveld Schroder House by Gerrit Rietveld









La casa Rietveld Schröder costituisce uno stacco netto con l'architettura precedente. La casa a due piani è stata costruita alla fine di una schiera di edifici a due piani, ma non fa nessuno sforzo di adeguarsi agli edifici confinanti.
All'interno non si trova un gruppo statico di stanze, ma un open space dinamico. Il piano terra si può ancora definire tradizionale; attorno ad una scala centrale si trovano una cucina e tre camere da letto. Il soggiorno si trova al piano superiore, simile ad un attico per venire incontro alle necessità progettuali, ed è praticamente una singola stanza se si esclude una stanza da bagno separata. Rietveld voleva lasciare il piano superiore in questo modo. Mrs Schröder, invece, voleva che il soggiorno si potesse usare in entrambi i modi, aperto o suddiviso. Questa richiesta venne soddisfatta con un sistema di pannelli scorrevoli ed a ribalta. Quando veniva diviso, il piano del salotto formava tre camere da letto, un bagno e tre piccoli soggiorni. Tra questo stato e l'open space completo si trovano numerose possibili permutazioni, ognuna delle quali comprendeva un diverso numero di locali.
Le facciate sono un collage di piani e linee i cui componenti sono volutamente separati gli uni dagli altri. Questo metodo permette di usufruire di balconi. Proprio come nella sua ssedia red&blue, dove ogni parte ha una sua forma, posizione e colore. I colori sono stati scelti per aumentare l'effetto di "plasticità" delle facciate; le superfici sono bianche o in sfumature di grigio, infissi di porte e finestre sono neri, ed altri elementi usano i colori primari. Per arredare la casa, rispettando il binomio funzionalità, codice cromatico Rietvel progettò anche numerosi mobili, come il celeberrimo tavolo Divan Tafel (conosciuto anche come Red & Blue) del (1923).
La signora Schröder visse in questa casa fino alla morte avvenuta nel 1985. La casa venne restaurata da Bertus Muldere ed ora è un museo aperto ai visitatori.
La casa si trova ad Utrecht tra le normali villette a schiera lungo l'autostrada costruita negli anni 60.









Sedia zig zag




 Realizzata unendo quattro tavole di frassino massiccio in una superficie continua, la sedia Zig-Zag di Rietveld rappresentava il tentativo di portare al limite la relazione fra forma, materiali e costruzione, in modo da creare una specie di sintesi senza compromessi. Ancora oggi la linea radicale della sedia ha la capacità di suscitare il dubbio se quello che vediamo sia davvero possibile, o non l’effetto di un’illusione ottica. Oltre a un’innegabile influenza sulla progettazione della sedia, il lavoro sperimentale di Rietveld simboleggia un momento nella storia in cui il design non era necessariamente visto come un’attività commerciale, e c’era maggior spazio per esprimere un ventaglio più ampio di idee sulla modernità.
(Konstantin Grcic)



http://www.abitare.it/it/design-museum/design-museum-konstantin-grcic/




Sedia red & blue






La Red Blue Chair è stata disegnata da Gerrit Thomas Rietveld nel 1918. Rappresenta uno dei primi esperimenti di applicazione dello stile del movimento De Stijl in tre dimensioni.
Il design trae forti impulsi dalle correnti artistiche d’avanguardia come il Costruttivismo e “De Stijl”. Molti progetti di design si ispirano ai movimenti pittorici: nel 1918 l’olandese Gerrit Rietveld traduce il sistema di linee di forme geometriche, realizzato sulla tela dal connazionale Piet Mondrian, nel design della sua famosissima sedia Rosso e Blu.
Il primo esemplare peraltro non era stato colorato secondo i classici colori primari tanto familiari a De Stijl e Mondrian ma in nero, grigio e bianco.
In seguito all'incontro tra Rietveld e Piet Mondrian, nel 1918 la sedia venne ricolorata: struttura e braccioli in massello di legno nero e gialle; sedile e schienale, sempre in legno, laccati blu e rosso. Rietveld aderì al movimento De Stijl nel 1919.
La Red Blue Chair fa parte della collezione del MoMA, Museum of Modern Art di New York.
La poltroncina è stata riprodotta in Italia da Cassina.

Dimensioni:
66 x 83 x 88 cm (L x P x H)